Film
Tutto su mia madre
Titolo originale "Todo sobre mi madre" - Spagna 1999
Regia: Pedro Almodovar
Manuela, per il diciottesimo compleanno del figlio Esteban, decide di portarlo a teatro a vedere una pièce di Huma Rojo, la sua attrice preferita. All'uscita del teatro, il giovane, rincorrendo Huma per un autografo, viene investito da un'auto e muore. Manuela, distrutta dal dolore, decide di andare a Barcellona per cercare il padre di Esteban e comunicargli la morte del ragazzo. A Barcellona Manuela incontra Agrado, che non vedeva da anni, e Agrado le presenta Rosa, una suora che lavora in un centro di recupero per tossicodipendenti. Rosa rivela a Manuela di aspettare un figlio da Lola, il travestito che diciotto anni prima era sposato con Manuela e che è anche padre di Esteban. Nel frattempo Manuela inizia a lavorare come assistente dell'attrice Huma.
Rosa, che ha scoperto di avere l'AIDS, chiede a Manuela di poter andare a vivere con lei, perché sua madre non scopra della gravidanza. La madre di Rosa, infatti, è molto impegnata ad accudire il padre, che , affetto da Alzheimer, ha deliri di gelosia e non ricorda più di avere una figlia.
Manuela decide di lasciare il suo lavoro di assistente ad Agrado, per potersi occupare di Rosa a tempo pieno. Durante il parto Rosa muore e Manuela decide di prendersi cura del bambino, che è stato chiamato Esteban, come suo figlio.
Nel colorito e trasgressivo mondo di Pedro Almodovar, la patologia alzheimeriana del vecchio padre, che egli ci descrive con accenti davvero magistrali, acquista una doppia valenza: quella della "normalità" della sofferenza nell'esistere umano, che ci riporta addirittura ad Eugène Minkowski, e quella salvifica rispetto alla continuità degli affetti che la pietas familiare mantiene anche quando la malattia cancella l'identità soggettiva del congiunto.
Iris. Un amore vero
Titolo originale "Iris" - USA 2001
Films
"I film, grazie alla perizia, all'estetica e alla dovizia di mezzi, grazie all'impiego simultaneo di figura, colore, movimento, musica, esercitano un impatto potente sia sulla sfera razionale dell'allievo, attraverso serrate argomentazioni logiche, sia sulla sfera emotiva, coinvolgendo emozioni, sentimenti, opinioni, atteggiamenti, attraverso sofisticati appelli emotivi. La presenza del docente, la possibilità di usare il film come semplice stimolo, preceduto e seguito da una discussione guidata dal docente, la disponibilità di una gamma infinita di trame e di stili, induce ad un ricorso sempre più frequente al cinema come strumento didattico". Domenico De Masi - Professore Ordinario di Sociologia del Lavoro presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione dell'Università 'La Sapienza' di Roma
Servizio tv
Da TG DOSSIER : questo filmato TV è molto interessante http://www.gpvecchi.org/media/dossier.asf